Non a voce sola a Civitanova con Alessandra Bocchetti
Alessandra Bocchetti arriva a Civitanova Marche per la rassegna di poesia, narrativa, musica ed arti Non a voce sola. Appuntamento domani 16 settembre, alle 21.15, al Teatro Cecchetti con la storica figura del Movimento delle Donne in Italia e del femminismo internazionale. All’impegno ideologico ha unito quello politico e teorico, è stata fondatrice nel 1979 dello storico Centro Culturale – Università delle donne Virginia Woolf, fucina di tutte le idee sulla politica e la pratica di difesa e affermazione dell’identità e della visione femminile del mondo, e dal 1990, per moltissimi anni, ha presieduto il Centro Culturale Virginia Woolf Gruppo B, gruppo d’avanguardia per la politica femminista in Italia.
Autrice di numerosi scritti di teoria e pratica del femminismo sia a livello individuale che civile, tra i quali il più conosciuto è forse Cosa vuole una donna. Storia, politica, teoria., Bocchetti parla dell’impossibile (eppur accaduta) emancipazione delle donne occidentali, e della lotta odierna di quelle musulmane e non, dagli uomini della propria famiglia e della società negli ultimi cinquant’anni. A tal proposito, in margine alla manifestazione di Parigi dell’11 gennaio 2015 per l’unità e la fratellanza delle persone a prescindere da ogni elemento discriminante come la religione, il sesso, l’etnia e l’appartenenza politica, ha scritto che si aspettava di vedere molte donne, soprattutto musulmane, perché la libertà e il rispetto da difendere è soprattutto loro.
La soppressione della libertà femminile, il rientro della donna nel solo spazio domestico, l’annullamento della sua identità nella sfera pubblica e privata e la scomparsa del suo cognome da quello dei suoi stessi figli, sono pericoli che la Bocchetti denuncia come presenti, imminenti, e che richiedono una risposta viva e importante da parte del mondo femminile. È ciò impossibile? La metà del mondo tornerà docilmente, fisicamente e a livello di economia materiale, “come un corpo inerte”, nel silenzio e allo scuro delle mura domestiche? Per Bocchetti no, l’impossibilità delle donne di difendere il proprio spazio nel sempre più incalzante ritorno del patriarcato all’interno del sistema occidentale è solo una menzogna maschile, la decantata incapacità femminile di reagire è un’illusione del patriarcato. L’ “Impossibile” concepito dagli uomini riguardo alla capacità d’azione delle donne sarà invece larga misura del possibile, sarà quello che accadrà, le donne lotteranno, grideranno e uccideranno per la loro libertà.
Alessandra Bocchetti ha dichiarato inoltre, sul blog iodonna.it, che l’autodifesa delle donne è necessaria proprio perché esse sono il soggetto più in pericolo, anche su cui la crisi si abbatte veramente, e tramite le quali essa si materializza in racconti di vissuto quotidiano che denotano uno squallore di vita materiale e sociale che rasenta il postbellico. Le sue parole sono state: “Le donne sono capaci di raccontare e di svelarci cosa i numeri non fanno vedere. Perché è soprattutto su di loro che si abbatte la crisi, questa come tutte le crisi della storia, come le guerre, le carestie, le epidemie. Sono sempre state le donne a pagare i prezzi più alti. Camus, ritirando il premio Nobel, dichiarò che gli esseri umani sono divisi tra coloro che fanno la storia e coloro che la subiscono. E che lui si sarebbe sempre schierato con questi ultimi. Tra questi ultimi ci sono le donne. Non ce ne dobbiamo vergognare. È proprio per questo che sappiamo raccontare gioie e dolori meglio degli altri. Ancora a noi, per ora, appartiene la modestia del racconto, quello che non si fa con la penna, ma con la voce”.